
Nel 1990, alla fine del decennio che ha conosciuto la ripresa di un forte interesse per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale esistente sul territorio, l’
Archivio Storico della Città inizia la propria attività, anche come servizio culturale posto oltre i confini delle finalità istituzionali degli archivi comunali. Alle fondamentali funzioni di conservazione, tutela, acquisizione dei fondi documentari di valore storico si è voluto sin dall’inizio affiancare un intenso programma di attività promozionali: espositive , redazionali, didattiche, nell’obiettivo di realizzare un servizio aperto all’interazione con le associazioni, le scuole, alle esperienze culturali in genere producibili sul territorio.
L’istituto nel tempo ha visto l’incremento del patrimonio attraverso donazioni e depositi documentari in grado di investigare su un’area spazio- temporale che prevarica ampiamente quella inerente il territorio piombinese; un patrimonio ampio e articolato tipologicamente, in grado di fare luce sulle vicende e i sorprendenti mutamenti di una parte della Maremma che, grazie alla posizione strategica sul Mediterraneo e alle sue ambite risorse di ferro, ospitò importanti insediamenti umani, come quelli etruschi, conservò una autonomia statuale per secoli, fu territorio satellite privilegiato dell’impero francese durante il governo di Elisa Bonaparte Baciocchi, vide gli esiti sconvolgenti della grande avventura industriale dei pionieri anglo-fiorentini, che dettero i natali al più noto degli aspetti identitari del territorio.
La sede dell’Archivio storico, poco distante dal Palazzo Comunale, è nella
Casa delle Bifore, edificio medievale di carattere civile, l’unico ancora rimasto del nucleo abitativo più antico della città. L’accurato restauro è ad opera dell’architetto Italo Insolera.
Il
27 febbraio 2019 il
Consiglio Comunale con delibera n. 28, ha intitolato l'archivio storico della Città di Piombino a
" Ivan Tognarini" scomparso il 15 marzo 2014. Il professore Ivan Tognarini nonostante abitasse da decenni a Firenze, ha sempre mantenuto con la città di origine, che gli ha concesso la cittadinanza onoraria, l'impegno nella valorizzazione della storia moderna e contemporanea di Piombino.